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Dall'esordio
sul satellite ai giorni nostri.
La storia di Telepiù e D+ di Enrico A. Genna Nel
maggio del 1995 durante l'annuale aggiornamento degli antennisti ed installatori
a San Sepolcro di Eurosatellite, Dario Tognazzi di Telepiù diede
l'annuncio che la prima pay tv italiana aveva acquistato quattro transponder
su Eutelsat Hot brid 2.
A
settembre, nel corso del Comisat di Vicenza, l'allora amministratore Zanone
Poma annunciava i primi test con 5 canali: Tele +1, Tele + 2, Tele +3,
Mtv Europe e il monoscopio di Omega tv.
All'inizio del 1996, contattati
dalla nostra redazione, i signori di via Piranesi erano già alle
prese con i problemi di distribuzione dei decoder, ancora non commercializzati
nel mezzogiorno, e con l'ampliamento a nuovi editori del bouquet (Discovery
channel).
Nell'estate
del 96 a Eurosatellite, Rudella di Telepiù raccontava quali successi
avevano avuto in America i pacchetti a pagamento e ci si augurava un gran
successo con il telecalcio, le casse della tv di via Piranesi erano decisamente
in rosso.
A settembre DSTV (nuova sigla
dell'offerta satellitare) si presenta con un offerta che il pubblico italiano
doveva apprezzare il Telecalcio.
Ad ottobre arriva la notizia bomba: Nethold il gruppo del magnate Rupert sudafricano decide di lasciare l'Europa e passa le sue attività ai francesi di Canal plus già forti su Francia e Spagna e che con questa operazione coprono con le loro pay tv buona parte del vecchio continente. Così dopo l'ondata tedesca (di Kirch) quella olandese-sudafricana (Nethold) in via Piranesi si comincia a parlare francese. LA RIVOLUZIONE FRANCESE
Nel 97 vengono lanciati numerosi canali Multithematiques: Jimmy, Planete, Matchmusic e Cine Classic oltre all'annuncio della realizzazione dell'edizione italiana di Disney Channel. Le rivoluzioni proseguono e scompaiono Telepiù 1, Telepiù 2 e 3 per far spazio a Telepiù nero, bianco e grigio. Cancellata anche la programmazione sportiva, le due reti principali terrestri tornano ad una programmazione generalista a base di prime visioni cinematografiche, rubriche e nuovi serial importati dagli Stati Uniti.
Con settembre 1998, all'inizio della stagione televisiva. A luglio 98 l'accordo
con la Rai da i suoi frutti con la realizzazione dei sei canali Raisat
(Raisat Ragazzi, Raisat Gambero Rosso, Raisat Show, Raisat Album, Raisat
Arte Raisat Cinema) presenti nel "Basic" e al quale se ne aggiungeranno
altri nel 2000.
Articolo di Enrico Genna Tutti
i diritti riservati 2000 - 10
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